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Contratti di lavoro full time o part time: una definizione per mille casi!

In un momento storico in cui le forme di regolamentazione del lavoro si moltiplicano, si corre il rischio di dimenticare quali siano le basi dei contratti di lavoro. Le condizioni generali che la legge definisce, le tutele che spettano ai lavoratori, persino lo stesso orario di lavoro!

Non è mai una brutta idea, quindi, ritornare a dare uno sguardo a cosa dice la legge, per lo meno nei casi, e nei contratti, più diffusi nel mercato del lavoro.

Contratti di lavoro: come si distinguono?

I contratti di lavoro si distinguono, oltre che in base alla durata, a tempo indeterminato o determinato, in base all’orario: pieno o parziale.

Di regola, se il contratto non prevede esplicitamente qualcosa di diverso, l’orario di lavoro è pieno. Ciò significa che il lavoratore è tenuto a prestare la sua attività per un numero di ore settimanali pari a quello stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, o CCNL, applicato dal suo datore di lavoro. Salvo che in alcuni casi eccezionali, l’orario di lavoro stabilito dai CCNL è di 40 ore settimanali.

L’orario di lavoro svolto oltre il limite settimanale stabilito dal CCNL applicato in azienda dovrà considerarsi straordinario e, quindi, dovrà essere retribuito in misura maggiore.

Contratti di lavoro a tempo pieno o parziale: una netta distinzione.

Se il contratto a tempo pieno è la regola, il contratto a tempo parziale è l’eccezione. Ciò significa che un contratto di lavoro può avere orario ridotto rispetto a quello normale previsto dal CCNL soltanto se ciò è espressamente previsto.

Nel contratto di lavoro a tempo parziale devono essere stabilite sia la durata della prestazione, sia la collocazione temporale con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno. Dunque, nel contratto dovranno essere indicati:

  • il numero di ore previste per ogni settimana;
  • i giorni di lavoro, dal lunedì alla domenica;
  • il numero di ore previste per ogni giornata lavorativa;
  • la collocazione di tali ore durante la giornata.

Per esempio, in caso di contratto di lavoro di 24 ore settimanali, potrà essere previsto che i giorni lavorativi vadano dal lunedì al sabato, che il lunedì, mercoledì e venerdì, il dipendente lavori dalle 9 alle 12 e che il martedì, giovedì e sabato, lavori dalle 14 alle 19. Sia il datore di lavoro sia il lavoratore sono vincolati a quanto previsto nel contratto.

I contratti part time possono godere di una certa flessibilità

Ci sono però strumenti che consentono di aumentare la flessibilità di questo tipo di contratto: le clausole elastiche, flessibili o entrambe. Le prime consentono al datore di lavoro di variare in aumento la prestazione lavorativa, mentre le seconde consentono la variazione della collocazione temporale della prestazione stessa. Queste variazioni devono però essere comunicate al lavoratore con almeno due giorni di preavviso.

In ogni caso, il lavoratore a tempo parziale può sempre svolgere attività di lavoro oltre l’orario pattuito. È infatti consentito lo svolgimento di lavoro supplementare, ossia oltre il numero di ore contrattualmente previsto, ma entro il limite dell’orario normale di cui al CCNL. Consentito è pure lo svolgimento di lavoro straordinario, oltre il numero normale di ore di lavoro. In entrambi i casi, al dipendente spetta una retribuzione oraria maggiorata.

Un passaggio da full time a part time è possibile, a patto che ci sia accordo delle parti e che questo sia testimoniato da un atto scritto. Questo significa che una simile variazione non può esser unilateralmente imposta dal datore di lavoro. Allo stesso modo, è ammessa variazione da part time a full time.

Un eventuale rifiuto del dipendente alla variazione, in un senso o nell’altro, non costituisce legittimo motivo di licenziamento.

In alcuni casi eccezionali è persino riconosciuto al lavoratore il diritto ad ottenere la riduzione, pur non sussistendo l’accordo con il datore di lavoro. Ad esempio nel caso di lavoratrici madri o lavoratori affetti da patologie oncologiche o altre patologie gravi.

Il diritto del lavoro è una materia tanto complessa quanto presente nella vita quotidiana e negli interessi immediati di chiunque. Le controversie sono all’ordine del giorno, per questo conviene sempre avere modo di consultare un legale. Se hai bisogno di assistenza per questioni lavorative contatta il nostro studio: la prima consulenza è senza impegno!

Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Alice Pizzo

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