Il momento in cui si riceve un’eredità è particolare e delicato. Da un lato siamo portati a pensare che un’eredità sia qualcosa che ci darà più forza economica e che, potenzialmente, potrebbe risolvere molti problemi. Dall’altro, però, siamo consapevoli del fatto che alle volte l’eredità consiste, in parte o del tutto, in debiti. Quindi la soluzione sarà di accettare l’eredità oppure rifiutarla. Ma se non conosciamo la sua esatta consistenza? In questo caso, con un accorgimento, possiamo chiamare in causa il concetto di eredità beneficiata.
Eredità beneficiata: in cosa consiste e quando accettarla
Quando un soggetto è destinatario di un lascito ereditario, questi può rifiutare l’eredità, accettare l’eredità puramente e semplicemente o accettarla con beneficio di inventario.
L’accettazione con beneficio di inventario consente all’erede (cd. beneficiato) di tenere separato il proprio patrimonio da quello ricevuto a seguito della successione.
Ciò comporta che l’erede risponderà dei debiti del defunto limitatamente al valore di quanto a lui pervenuto con la successione o unicamente con i beni a lui pervenuti.
Inoltre, i creditori del defunto avranno precedenza di soddisfazione sui beni oggetto dell’eredità rispetto ai creditori dello stesso erede. Come devono essere amministrati i beni oggetto dell’eredità beneficiata (si pensi ad esempio un immobile, magari locato, o altri beni quali auto, moto, ecc.)?
Può l’erede disporre dei beni come meglio credere e venderli?
L’erede deve amministrare i beni nell’ottica di soddisfare le ragioni dei creditori del defunto. Non potrà, pertanto, disporre dei beni ereditari a suo piacimento, non potrà procedere alla liquidazione del patrimonio se non con la preventiva autorizzazione del Giudice delle Successioni, pena la decadenza dal beneficio di inventario e la perdita della separazione dei beni personali da quelli del defunto (quindi risponderà dei debiti del defunto anche con i propri beni).
Il pagamento dei debiti nell’eredità beneficiata
Il pagamento dei debiti ereditari avviene con tre possibili modalità: la liquidazione individuale, la liquidazione concorsuale, il rilascio dei beni ai creditori e ai legatari.
La liquidazione individuale consiste nel pagamento dei creditori man mano che questi si presentano (sempre che gli stessi non abbiano chiesto la liquidazione concorsuale).
L’erede dovrà tuttavia tenere in considerazione gli eventuali diritti di preferenza di alcuni creditori rispetto ad altri: si pensi ad esempio ad un creditore ipotecario, questi dovrà essere soddisfatto per primo rispetto ad un altro creditore che non vanta alcun privilegio sui beni del defunto.
Esaurito l’asse ereditario, i creditori che rimangono insoddisfatti possono entro tre anni dall’ultimo pagamento rifarsi sui legatari (soggetti destinatari per testamento di eventuali beni a loro assegnati dal defunto). Se non vi sono legatari e i beni ereditari non sono stati sufficienti a soddisfare tutti i creditori, questi rimarranno senza possibilità di essere liquidati. Nel caso in cui tutti i creditori siano stati pagati, ciò che rimane dell’eredità del defunto potrà essere incamerata o venduta dall’erede.
Diritto di successione: l’eredità beneficiata e molto altro!
Il diritto di successione è una materia complessa e articolata, che non si può padroneggiare se non si ha una conoscenza specifica e tecnica, ma che, al contempo, interessa tutti! Chiaramente, però, non tutti possono padroneggiarla, ed è per questo che affidarsi a un legale è fondamentale. Ricevere un’eredità capita a tutti: se capita anche a te, fatti seguire da un legale esperto. Contatta il nostro studio: tutela i tuoi diritti!
Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Alberto Padoan