fuori dal testamento

I beni dimenticati: ecco cosa succede ai beni lasciati fuori dal testamento

Può sembrare controintuitivo, ma anche se attribuiamo il valore che meritano ai beni che possediamo, sia dal punto di vista affettivo che materiale, non è facile contemplarli tutti in un momento. Se fossimo chiamati ad elencare tutto ciò che possediamo in un singolo testo, saremmo in grado di elencarli tutti senza dimenticarci di nulla? Per questo capita, alle volte, che al momento della sua redazione qualche bene venga lasciato fuori dal testamento!

Succede con relativa frequenza, e proprio perché è un caso che ricorre, la legge prevede specifiche soluzioni per far fronte a dimenticanze od omissioni. In questo articolo vedremo sommariamente cosa prevedono la legge e la giurisprudenza.

Come si comporta la legge con quei beni che vengono lasciati fuori dal testamento

Cosa succede se una persona redige il testamento e su questo non indica tutti i suoi beni o perché dimentica di attribuirne alcuni o perché ne entra in possesso dopo aver scritto il testamento?

Innanzitutto, la legge stabilisce che le disposizioni testamentarie attribuiscono la qualità di erede sia se comprendono l’universalità dei beni sia se comprendono una quota di detti beni. Quindi si definisce erede sia colui a cui viene trasmessa la totalità dei beni del defunto, sia colui che è destinatario di una quota. Le altre disposizioni testamentarie sono a titolo particolare e attribuiscono la qualità di legatario: al legatario si destinano beni particolari e non quote di eredità.

Si stabilisce poi che l’indicazione di beni determinati non esclude che la disposizione sia a titolo universale. Questo quando risulta che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del patrimonio. In altre parole, si può considerare come universale, quindi una parte o la totalità dell’eredità, anche se i beni vengono specificati nel testamento. Ovviamente a patto che il testatore intendesse quella assegnazione specifica come quota dell’eredità. Se, ad esempio, un testatore possiede due case di pari valore e due figli, quindi, potrà decidere quale casa andrà all’uno e quale all’altro, nella consapevolezza che i figli dovranno avere quote uguali di eredità.

Come ci si deve comportare, quindi, qualora alcuni beni siano stati stati lasciati fuori dal testamento?

Recentemente la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata proprio sul caso prospettato. La Cassazione ricorda che la regola generale prevede che per le cose non assegnate con il testamento si debba far riferimento alla successione legittima. Ossia vi sarà concorso tra successione testamentaria, quel che viene lasciato esplicitamente nel testamento, e successione legittima, ossia la quota spettante ai rispettivi eredi legittimi.

Quindi non c’è differenza fra lasciare fuori dal testamento beni per dimenticanza o consapevolmente?

No, anzi! La Cassazione coglie l’occasione per distinguere il caso in cui il testatore non abbia disposto di alcuni beni volutamente e il caso in cui non abbia disposto per dimenticanza o perché tali beni gli sono pervenuti dopo aver redatto il testamento.

Nel primo caso, se i beni non sono stati volutamente attribuiti esplicitamente a qualcuno, questi rientreranno nella quota attribuita agli eredi legittimi. Nel secondo caso, quello dei beni dimenticati o sopravvenuti, i beni non inclusi nel testamento andranno divisi tra l’erede testamentario e gli eredi legittimi. Questo proporzionalmente alle rispettive quote.

La Corte si spinge nel sostenere qualcosa di particolare nel caso vi sia un unico soggetto nominato nel testamento. Chiaramente, questo in riferimento al caso in cui il defunto abbia dimenticato di attribuire alcuni beni o questi gli siano pervenuti successivamente alla redazione delle sue volontà. Eseguendo un calcolo preventivo della quota di cui può disporre tramite testamento, si presume che detti beni vadano attribuiti all’erede testamentario.

Resta tuttavia ferma la formula piena di istituzione di erede universale, ossia non ha luogo la successione legittima se con la disposizione testamentaria si sono attribuiti tutti i beni (art. 457, co. 2, c.c.); salva la riserva di legge ai legittimari (art. 457, co. 3, c.c.).

Il Diritto di Successione è una materia complessa in cui tutti però, purtroppo, incappiamo.

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Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Alberto Padoan

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