Troppo spesso, purtroppo, il dibattito pubblico incappa in una polemica tanto anziana quanto spesso ripetuta. Ci si domanda come mai persone che, da quel che si legge sui giornali, hanno commesso un reato, vengono inopinatamente rilasciati pochi giorni dopo, mentre altri, invece, vengono trattenuti in carcere o vengono privati di diritti fondamentali come la libertà o la libertà di movimento. Ebbene, la ragione di questo è da ricercarsi in uno dei fondamenti della nostra idea di giustizia: la presunzione di innocenza. Questo comporta, finché non viene pronunciata la sentenza, il divieto di anticipare la pena, mentre consente l’applicazione delle misure cautelari.
In cosa consistono le misure cautelari?
Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa l’espressione stia a significare. Le Misure Cautelari sono provvedimenti provvisori e immediatamente esecutivi, adottati dal giudice a sorpresa nel corso del procedimento. Il fine delle Misure Cautelari è di evitare che si verifichino situazioni di pericolo per la collettività o pregiudizi dell’attività processuale.
Le misure cautelari possono essere:
- Reali, se incidono sulla libertà di disporre dei beni
- Personali, se incidono sulla libertà o sull’esercizio di diritti o facoltà della persona.
In base al principio di tassattività, le misure cautelari non possono che essere quelle elencate dal codice.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Per quanto riguarda le Misure Cautelari personali, parliamo di limitazioni della libertà personale dell’indagato, di natura coercitiva. Possono consistere in:
- Divieto di espatrio
- Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
- Allontanamento dalla casa familiare
- Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa
- Divieto e obbligo di dimora
- Arresti domiciliari
- Custodia cautelare in carcere
- Custodia cautelare in luogo di cura
Possono consistere anche in limitazioni della propria attività lavorativa di natura interdittiva, come:
- Sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale
- Sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio
- Divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali.
Le Misure Cautelari Reali, invece, sottopongono a un vincolo determinati beni, impedendo all’imputato di poterne disporre liberamente.
Queste possono consistere in un sequestro conservativo, quando un bene viene bloccato e ne viene pregiudicata la disponibilità da parte dell’indagato, oppure in un sequestro preventivo, quando il bene viene sottoposto a sequestro perché si considera che tramite esso l’imputato possa aggravare o reiterare il reato eventualmente commesso.
Quali sono le condizione per l’applicazione delle Misure Cautelari?
Innanzitutto, per l’applicazione delle Misure Cautelari vige il limite Edittale di Pena: per ciascuna pena esistono limiti di massima e limiti di minima nella severità che il Giudice decide di applicare.Tale limite massimo di pena, prevista come condizione di applicabilità, impedisce quindi che possano applicarsi misure personali al di sotto di una soglia minima di gravità del delitto addebitato, valutata con rifermento alla pena detentiva stabilita nel massimo per il delitto.
Inoltre, per poter applicare una misura cautelare devono sussistere gravi indizi di colpevolezza, ossia solidissimi elementi di prova tali da far presumere la condanna in un futuro processo.
Devono poi venire riscontrate quelle che vengono chiamate ”Esigenze cautelari”. Possono essere comminate, infatti, per esigenze di indagini, qualora vi sia il concreto ed attuale pericolo di inquinamento delle prove. Per fuga o pericolo di fuga (se abbinato a una pena superiore ai due anni di reclusione), o per esigenze di tutela della collettività, qualora vi sia la possibilità che l’imputato possa nuocere al prossimo.
Come si richiedono, e come si applicano le misure cautelari?
Le misure cautelari personali sono applicate con ordinanza dal giudice solo su richiesta del Pubblico Ministero, ossia dal magistrato che formula l’accusa. La competenza a decidere nel corso delle indagini preliminari spetta al Gip, il Giudice per le Indagini Preliminari, mentre nel corso dell’udienza preliminare spetta al Gup, il Giudice per l’Udienza Preliminare. Nel corso del processo vero e proprio, infine, spetta al Giudice innanzi al quale pende il processo stesso.
A seguito della richiesta spetta al giudice rigettare o accogliere la richiesta di misura cautelare. Qualora l’accolga, emette un’ordinanza cautelare.
Le misure cautelari corrispondono a un’esperienza davvero difficile da gestire.
Per questo è sempre meglio farsi seguire da un professionista. Contatta il nostro studio se hai bisogno di assistenza: tutela i tuoi diritti!
Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Lucrezia Zacchi