nuova protezione speciale

Cenni sulla Nuova Protezione Speciale

La gestione dei flussi migratori è da sempre al centro del dibattito pubblico, e negli ultimi anni sembra quasi esserne diventata un’ossessione. Anche il governo attuale ha deciso di affrontare il fenomeno con una iniziativa legislativa propria, introducendo anche un concetto di nuova protezione speciale

Nuova protezione speciale: un accenno all’attualità

L’8 maggio 2023 in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la dichiarazione dello Stato di Emergenza dove si cita “l’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo” alla luce della quale, per sei mesi dalla data della deliberazione, verranno adottate precise misure volte a gestire la “grande difficoltà derivante dalla saturazione del sistema di accoglienza nazionale”.

Non solo, è di pochi giorni la notizia della conversione in legge del D.L. 20/2023, meglio conosciuto come “Decreto Cutro” per mezzo del quale il Governo si è ripromesso di contenere e contrastare l’immigrazione irregolare, portando con sé l’effetto di restringere le garanzie dei richiedenti asilo e delle persone migranti in Italia. 

In cosa consiste il cosiddetto “Decreto Cutro”

Il provvedimento consta di una decina di articoli che affrontano diversi profili del fenomeno migratorio. Quello che ha attirato maggiormente l’attenzione è di certo quello relativo alla cosiddetta protezione speciale, una forma di protezione esclusiva dell’ordinamento interno italiano che negli ultimi anni ha assunto il ruolo di “tutela ad ombrello”. Questo peculiare istituto, nella sua formulazione originaria, oltre a garantire il divieto di espulsione del cittadino straniero, così come internazionalmente riconosciuto, tutelava altresì il rispetto degli obblighi internazionali e costituzionali dello Stato nonché degli articoli 3 e 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Questi ultimi erano relativi, rispettivamente, al divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti e alla salvaguardia e al rispetto della vita privata e familiare. Ebbene, è proprio il riferimento a quest’ultimo diritto, ad essere stato recentemente soppresso, togliendo peso e importanza al processo di radicamento dello straniero nel territorio nazionale.

La nuova protezione speciale e i legami familiari

In realtà, nonostante l’eliminazione dei criteri volti all’accertamento del diritto di cui sopra, anche alla luce della recente giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo -che valorizza i legami familiari, la durata della presenza sul territorio nazionale e le relazioni sociali instaurate– e del catalogo aperto degli obblighi costituzionali o internazionali che gravano sullo Stato è indubbio che debba ancora darsi rilievo al radicamento sociale dello straniero quale diritto fondamentale dell’uomo.  

L’espulsione o il respingimento, qualora ricorrano gli obblighi di cui all’art. 5, comma 6, del Testo Unico per l’Immigrazione sono divieti assoluti e non derogabili. Pertanto, andrebbe ad ogni modo tenuto conto della natura e dell’effettività dei vincoli interpersonali e familiari dell’interessato, nonché della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale, indipendentemente dal maldestro tentativo del legislatore di eluderne l’essenza.  

L’emanazione del cosiddetto Decreto Cutro ha senza dubbio creato una situazione d’incertezza interpretativa. Questo espone le persone migranti al rischio di ulteriori stigmatizzazioni e discriminazioni e inevitabilmente al peso di procedure sempre più farraginose e cavillose. Si auspica tuttavia che, il complesso e rigido scheletro di norme poste a tutela della salvaguardia dei diritti fondamentali e il lavoro della giurisprudenza, saranno comunque in grado di proteggere dall’espulsione coloro che giungono nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore.

L’assistenza legale è un bisogno imprescindibile per i migranti

Le modifiche all’istituto della protezione speciale rafforzano la necessità di assistenza legale per tutte quelle persone che decidono di abbandonare il proprio Paese e versano in situazioni di seria vulnerabilità. Il nostro studio conta su professionisti specializzati proprio in materia di diritto dell’immigrazione. Rivolgiti al nostro studio se ne hai necessità: tutela i tuoi diritti!

Articolo scritto in collaborazione con la dottoressa Silvia Pellicani

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