Vi sono alcuni casi in cui, nel corso di una procedura di sfratto, vengono attivati i servizi sociali. In questo primo articolo dedicato all’argomento vedremo quando, perché e come i servizi sociali vengono attivati.
Servizi Sociali nelle procedure di sfratto: perché entrano in gioco?
Nella vita delle persone e delle famiglie ci possono essere momenti drammatici come quando si perde il diritto di rimanere in una casa avuta in locazione perché si è destinatari di uno sfratto per morosità o sfratto per finita locazione. In questi momenti, a parte i familiari e gli amici che ti possono sempre aiutare a trovare una nuova casa, ti puoi rivolgere ai Servizi Sociali e trovare con loro una soluzione. Meglio se con l’aiuto e l’intermediazione di un avvocato.
I Servizi Sociali, però, non sono obbligati ad intervenire in caso di sfratto e darti automaticamente un alloggio alternativo. Tuttavia, se siamo di fronte ad una situazione di stato di abbandono o di grave pregiudizio comprovato a carico di minori, anziani, persone comunque non autosufficienti, o con particolari fragilità. In questo caso i Servizi Sociali del Comune possono, anzi debbono, intervenire. Vediamo come.
A chi puoi rivolgerti in caso di sfratto?
Se sei un inquilino, italiano, comunitario o extra comunitario e stai subendo uno sfratto hai la possibilità di rivolgerti alle strutture pubbliche del territorio dove vivi. Ovviamente in questo caso è sempre opportuno che l’interessato si rivolga immediatamente a un avvocato che potrà spiegargli come difendersi e quali sono i suoi diritti. Conoscerà, così, anche i tempi, i costi e i rischi di questa procedura.
Inoltre, l’avvocato potrà assistere e accompagnare lo sfrattando nei rapporti con il Comune di appartenenza. Per il principio di sussidiarietà, infatti, l’ente pubblico più idoneo in questi casi è proprio il Comune di residenza che presumibilmente coincide con il Comune dove si trova l’immobile dove uno vive e da cui viene sfrattato.
L’ufficio comunale competente sono i Servizi Sociali che, tra i vari compiti loro assegnati, prestano assistenza materiale e morale alle persone e, in particolare, ai nuclei familiari in difficoltà. Nei Comuni piccoli di solito si trovano presso la sede comunale. Nei Comuni di grandi dimensioni hanno degli uffici dislocati nel territorio comunale e si deve cercare quello di riferimento per la via di residenza. L’inquilino che riceve una notifica di sfratto, quindi, può segnalare subito la problematica al proprio Assistente Sociale di riferimento.
Quando devono intervenire i servizi sociali del territorio?
Poiché la procedura di sfratto ha tempi abbastanza lunghi, i Servizi Sociali in genere non intervengono subito. La procedura di sfratto, infatti, ha varie fasi giudiziali: la prima, di accertamento dei requisiti per ottenere lo sfratto, si conclude, in genere, con la convalida di sfratto. Il Giudice, insomma, accoglie la richiesta del proprietario di casa, conferma lo sfratto richiesto e lo autorizza a iniziale la seconda fase per riavere materialmente l’alloggio indietro.
Dopo la convalida di sfratto, infatti, inizia la fase esecutiva vera e propria e il proprietario locatore dopo la notifica all’inquilino sfrattato di un ulteriore atto chiamato precetto. A questo punto deve rivolgersi agli Ufficiali Giudiziari del Tribunale competente. Per competente intendiamo quello in cui si trova l’immobile oggetto della procedura. Si inizia quindi la procedura che lo porterà a riavere il bene immobile ancora occupato dalla persona o dalla famiglia sfrattata.
Che cos’è lo sgombero forzato?
Lo sgombero forzato avviene, per gli sfratti di immobili ad uso abitativo, dopo un primo accesso in cui l’Ufficiale Giudiziario si reca a casa dell’inquilino. Gli spiega inoltre che dovrà lasciare veramente la casa libera e sgombera da cose e persone e gli fissa il giorno in cui tornerà per riprendere l’immobile e consegnarlo formalmente al proprietario.
Questo è il momento in cui si deve notiziare il proprio Comune che deve avere chiaro quando sarà la data del secondo accesso da parte degli Ufficiali Giudiziari. In quella data, infatti, se non viene restituito l’immobile volontariamente, il proprietario può avvalersi della forza pubblica. Intendiamo la Polizia locale, Carabinieri o altre pubbliche autorità territorialmente competenti. Questi entreranno brutalmente nella sua proprietà. Il secondo accesso da parte degli ufficiali Giudiziari, quindi è il momento in cui si deve lasciare l’immobile.
L’intervento dei Servizi Sociali nelle procedure di sfratto è una procedura molto complessa.
Rimandiamo al prossimo articolo per completare l’argomento. Intanto, ti consigliamo di rivolgerti sempre a un legale se ti trovi coinvolto in una procedura di sfratto. Se hai bisogno di assistenza rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti!
Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Maria Monica Bassan