diritto di recesso

Il diritto di recesso negli acquisti online

Probabilmente ognuno di noi ha fatto in passato o fa abitualmente degli acquisiti online. Proprio come tradizionalmente accade nel rapporto di vendita al dettaglio, anche nell’e-commerce, benché con diverse modalità, qualora nasca un ripensamento in capo all’acquirente, è possibile attivare la cosiddetta “procedura di reso” la quale permette, con un semplice “click”, e un minimo sforzo, di svincolarsi dal contratto e di vedersi rimborsato quanto speso.

Il diritto al recesso negli acquisiti online è ampiamente disciplinato dal Decreto Legislativo 06/09/2005, n. 2006, meglio conosciuto come “codice del consumo”, il quale all’art. 59 sancisce il diritto del consumatore di recedere, nel limite di 14 giorni, dal contratto concluso a distanza senza il bisogno di fornire alcuna motivazione, tantoché in gergo si parla di “diritto al ripensamento”.

Il diritto in questione è tuttavia escluso per ragioni igienico-sanitarie per tutti quei prodotti che, una volta aperti, perdono le loro qualità o rischiano di deteriorarsi, come i cosmetici o i prodotti alimentari, e per i beni confezionati su misura e personalizzati.

Da quando decorre il termine?

È innanzitutto onere del professionista informare il consumatore sulle condizioni, i termini e le procedure per esercitare tale diritto. Normalmente il termine di 14 giorni decorre dal momento in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico del bene, oppure, nel caso di più beni ordinati mediante un solo ordine, dal momento in cui entra in possesso dell’ultimo.

In realtà, l’ordinamento ha previsto un ampio raggio di tutela per il consumatore, infatti se il professionista omette di fornirgli le informazioni sul diritto di recesso, il termine di 14 giorni inizia a decorrere un anno dopo la fine di quello che avrebbe dovuto essere il periodo di recesso iniziale.

Come si esercita il diritto al recesso e quali sono le sue conseguenze

Le modalità attraverso le quali si può recedere dal contratto di vendita di un bene di consumo stipulato online, sono fondamentalmente due, e devono avvenire nei termini di cui si è detto.

Pertanto,

  • Si utilizza il modulo precompilato fornito direttamente dal professionista o, in assenza di questo
  • Si presenta e sottoscrive personalmente una qualsiasi altra dichiarazione esplicita

Il consumatore è tenuto a restituire i prodotti nel termine di 14 giorni dalla manifestazione della sua decisione di recedere dal contratto, e gli stessi devono essere correttamente imballati, non rovinati o danneggiati.

Nessun costo è previsto come conseguenza diretta dell’esercizio del diritto di recesso. L’unica eccezione è il costo diretto della restituzione, il quale grava di regola sull’acquirente, almeno che il professionista non abbia concordato di volerlo sostenere, adottando la politica del c.d. “reso gratuito”, oppure quando abbia omesso di specificare che lo stesso sarebbe gravato sull’acquirente. Perfezionatasi la volontà del consumatore di recedere dal contratto, il professionista ha 14 giorni di tempo per rimborsare tutti i pagamenti effettuati dall’acquirente, ed è in ogni caso illegittima qualsiasi clausola che preveda delle limitazioni al rimborso delle somme versate.

Il diritto al recesso: una tutela per l’acquirente!

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Articolo realizzato in collaborazione con la dottoressa Camilla Marcato.