Hai affittato il tuo appartamento a quel ragazzo che ti sembrava serio ed affidabile. I primi mesi paga i canoni regolarmente, poi inizia a ritardare di qualche settimana e infine non paga più. Dopo vani tentativi con cui lo solleciti e ti risponde con parole vuote ma rassicuranti che pagherà, saresti tentato di cambiare la serratura dell’appartamento e non farlo più entrare. Niente di più sbagliato: quando un inquilino non paga bisogna mantenere la calma e agire con cognizione di causa.
Il contratto di locazione
Il contratto di locazione, comunemente ma impropriamente chiamato “affitto”, è un contratto col quale generalmente una parte, il locatore, permette il godimento di un immobile ad un’altra parte, il conduttore, per un periodo di tempo. Questo in cambio del pagamento di un corrispettivo in denaro, detto canone.
Il rischio più grande, quando si stipula un contratto di locazione, si materializza quando un inquilino non paga i canoni. Le tutele messe in campo dalla legge, in questo caso, ci sono. Nel caso in cui, però, nonostante i solleciti, l’inquilino continui a non pagare, il proprietario non può arbitrariamente cambiare la serratura o staccare le utenze!
Quando un inquilino non paga: quali sono i rimedi?
Per quanto riguarda le locazioni di tipo abitativo, in base all’articolo 5 della legge n. 392/1978, “il mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, ovvero il mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone, costituisce motivo di risoluzione, ai sensi dell’articolo 1455 del codice civile”. Il conduttore ha tempo, pertanto, fino a venti giorni per poter effettuare il pagamento, dal 21° giorno, il proprietario potrà procedere con una procedura di sfratto per morosità, previa comunicazione all’inquilino stesso.
La cosa migliore da fare a questo punto è rivolgersi ad un avvocato. Questi, per prima cosa, invierà al moroso una diffida di pagamento, con la quale assegnerà un termine entro il quale versare l’importo dovuto.
Se l’inquilino non paga ancora: lo sfratto
In mancanza di pagamento, il locatore potrà intimare all’inquilino lo sfratto per morosità, ma, per farlo, dovrà necessariamente rivolgersi ad un Giudice! Solo così, infatti, sarà possibile far dichiarare la risoluzione del contratto di locazione e, allo stesso tempo, ottenere la condanna dell’inquilino al pagamento dei canoni scaduti.
Ottenuto questo provvedimento, se l’inquilino si rifiuterà di lasciare spontaneamente l’immobile alla scadenza del termine assegnatogli dal Giudice, sarà possibile procedere all’esecuzione forzata e, quindi, allo sgombero.
E cambiare la serratura o chiudere le utenze può essere una soluzione?
Assolutamente no! La legge è molto rigorosa sul farsi giustizia da sé: sebbene l’inquilino non paghi i canoni dovuti, il proprietario non può né staccare le utenze dell’energia elettrica, del gas o dell’acqua (anche se intestate a lui), né tantomeno cambiare la serratura. Tale condotta costituirebbe infatti un vero e proprio reato: l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
L’unica strada percorribile è dunque un’azione di sfratto per morosità, nonostante si tratti di una procedura spesso lunga e complessa.
Le questioni legate alla locazione sono sempre delicate
Per questo, quando un inquilino non paga, non si deve perdere tempo e ci si deve rivolgere al più presto ad un legale. Se hai questo genere di problemi puoi rivolgerti al nostro studio per avere assistenza: tutela i tuoi diritti!
Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Camilla Marcato