come cambia la negoziazione assistita

Come cambia la negoziazione assistita in materia familiare alla luce della Riforma Cartabia.

La legge, lo sappiamo, è in costante evoluzione. Per questo restare aggiornati è fondamentale, e non sarebbe, questo, un canale divulgativo serio se non dessimo conto, seppur per somme righe, di come si evolvano argomenti di cui abbiamo già trattato. Il motore di un profondo cambiamento è stata la riforma Cartabia, vediamo quindi come cambia la negoziazione assistita in materia familiare.

Già si è avuto modo di parlare della Negoziazione assistita in materia di famiglia, introdotto nel nostro ordinamento con la legge 162/2014. La cosiddetta Riforma Cartabia, con finalità ancora una volta deflattive del carico giudiziario, ha introdotto importanti modifiche che in maniera sommaria si vanno ad enucleare.

Parificazione tra figli nati all’interno del matrimonio e i figli nati da coppie non sposate

E’ stata estesa la possibilità di ricorrere alla negoziazione assistita anche nelle ipotesi di affidamento e mantenimento dei figli di coppie non sposate. In passato, infatti, era possibile ricorre a questo tipo di procedura solo in caso di separazione, divorzio o modifica delle condizioni di separazione e divorzio, e quindi creando una ingiusta ed ingiustificata disparità per i figli nati al di fuori del matrimonio. Si riconosce, quindi, alla Riforma il merito di aver rimediato a tale discriminazione portando  alla piena parificazione i figli delle coppie sposate da quelle non sposate. . 

Riconosciuta la possibilità al figlio maggiorenne di instaurare il procedimento negoziale.

La riforma, tuttavia, fa di più, permettendo altresì al figlio maggiorenne ma non economicamente autosufficiente di instaurare il procedimento negoziale nei confronti dei genitori ai fini del mantenimento.

Come cambia la negoziazione assistita: assegno alimentare per le coppie di fatto e unioni civili

Altro passo avanti che si riconosce alla riforma è la circostanza che con la modifica apportata all’art. 6  della legge 162/2014 si ammette la negoziazione assistita anche per determinare gli alimenti della previsione di cui all’art. 433 c.c. .Se ne deve dedurre che potranno ricorrere alla negoziazione assistita ai fini della richiesta degli alimenti anche le coppie di fatto e chi è unito civilmente.

Una tantum

Una previsione che può essere salutata con favore, anche se crea ulteriori questioni in merito alla responsabilità affidata ai legali, è quella relativa alla possibilità che in sede divorzile sia possibile prevede la corresponsione di una somma in un’unica soluzione alla parte economicamente più debole, c.d.. una tantum. L’accettazione dell’una tantum da parte del percipiente permette di “liberare” la parte che la eroga da ulteriori incombenze. Il vulnus della previsione è la circostanza che i legali che seguono le parti devono valutare l’equità della somma erogata, svolgendo quindi, un ruolo che confligge con la caratteristica primaria c del legale che è quello di tutelare il proprio assistito.. Vista la responsabilità attribuita al legale in tale frangente si consiglia di redigere un atto scritto contenete le valutazioni dei legali in merito alla cifra erogata e giustificazione dell’equità della somma.

 Come cambia la negoziazione assistita nei trasferimenti immobiliari

La riforma, tuttavia, in maniera chiara attribuisce ai trasferimenti immobiliari che si svolgono in sede di negoziazione solo effetti obbligatori, in pratica sarà poi necessario un ulteriore passaggio dal notaio per poter rendere effettivo il trasferimento. Questa previsione collide con quanto stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione che ha stabilito la possibilità di andare direttamente a trascrivere l’atto di cessione di immobile o altro diritto reale avvenuta nel orso del procedimento di separazione o divorzio avanti al Giudice. Ne consegue che qualora le parti vogliano operare un trasferimento immobiliare all’interno della separazione o divorzio, ove vogliano risparmiare l’intervento del Notaio, sarà preferibile agire in via giudiziale.

Il Patrocinio a spese dello Stato nella negoziazione assistita

Altra occasione persa dalla Riforma è la possibilità di prevedere di accedere alla procedura di negoziazione mediante il patrocinio a spese dello Stato.  Poiché , infatti, la legge ha espressamente attribuito tale possibilità ai casi di mediazione e negoziazione assistita obbligatoria, non rientrando la negoziazione familiare nella materia obbligatoria, è escluso che chi vi accede possa farlo avvalendosi del patrocinio a Spese dello Stato. In tal modo chi ha diritto al beneficio dovrà e preferirà adire il Tribunale in tal tipo di controversie. 

Ulteriori oneri a carico dei legali.

Come si era ampiamente esposto nel primo excursus riguardante la negoziazione assistita in materia familiare , sono previsti a carico dei legali degli oneri che arrivano, in caso di inottemperanza del rispetto dei termini, per altro stringenti, ad una sanzione pecuniaria. A questi oneri la Riforma ne aggiunge altri, sempre con cadenza di tempi alquanto serrati che mettono il legale negoziatore in una situazione di grande responsabilità alla quale dovrà corrispondere un equo compenso.

Come cambia la negoziazione assistita in materia di famiglia: solo uno dei molti effetti della riforma Cartabia

Restare aggiornati su come cambi la legge non è facile: capita a volte di pensare di avere delle possibilità che, in realtà, non abbiamo più, o di non averne laddove la legge, oggi, ce le garantisce. Dunque qual è la soluzione? Semplice: affidati a un professionista. Se ne hai bisogno, il nostro studio è a tua disposizionetutela i tuoi diritti!

novità della riforma cartabia

Novità della riforma Cartabia: un secondo approfondimento

Abbiamo già dedicato un approfondimento all’argomento la settimana scorsa, ma le novità della riforma Cartabia sono tali e tante che occorreva realizzare un supplemento, dedicato in particolare al Curatore Speciale e la possibilità di proporre contemporaneamente domanda di separazione e divorzio.  

Novità della riforma Cartabia: il Curatore Speciale

Novità assoluta è la previsione della figura del CURATORE SPECIALE del minore.  

La novità è degna di nota: basti pensare che il Curatore sarà tenuto a rappresentare il minore in tutti quei casi nei quali vi sia un conflitto di interessi tra i genitori, ovvero nei casi in cui il minore ultraquattordicenne ne farà specifica richiesta.  

Il Curatore, vera e propria novità della riforma Cartabia, potrà essere investito di poteri solo sostanziali. Dovrà quindi occuparsi del minore in casi specifici, senza rivestire alcun ruolo nel processo, oppure potrà tutelare il minore anche all’interno del processo qualora questo sia reso necessario e il Giudice abbia disposto in tal senso. 

L’ascolto del minore: cosa prevede la riforma Cartabia

L’ascolto del minore diviene, di fatto, obbligatorio, salvo nel caso in cui i genitori si siano accordati. Nell’intenzione del legislatore si tratta di normativa atta a favorire gli accordi.  

Un’altra novità della riforma Cartabia riguarda separazione e divorzio

In questa rapida carrellata della riforma merita soffermarsi anche sulla questione inerente la contemporanea proposizione della domanda di separazione e divorzio.  

Va subito chiarito che non sono scomparse le due diverse realtà della separazione e del divorzio, quindi non è possibile “divorziare subito”. È invece possibile proporre, nello stesso atto, tanto la domanda di separazione che quella di divorzio. In tal modo, una volta che la sentenza di separazione sia  passata  in giudicato, ossia divenuta definitiva, sarà possibile ottenere, altresì il divorzio. 

La norma, peraltro, non è di semplice interpretazione, per cui, pare, ad una prima lettura, che tale domanda possa essere proposta solo per i procedimenti contenziosi, con lo scopo di garantire un’unica fase istruttoria, e quindi diminuire i tempi, mentre, invece, in caso di accordo, sembra più rapido seguire la diversa ipotesi di presentare due diversi ricorsi. 

Altri, invece, hanno inteso che la richiesta può essere presentata anche in un procedimento congiunto, così da permettere, comunque, una diminuzione di tempi tanto nella raccolta dei documenti quanto nelle attese.  

 La riforma Cartabia è una importante innovazione nel diritto di famiglia

Le questioni relative a separazioni e divorzi, specie quando ci sono dei minori coinvolti, non sono da prendere alla leggera. Per questo poter contare su un legale esperto e specializzato è importantissimo. Se ne hai bisogno contatta il nostro studio: tutela i tuoi diritti.

riforma cartabia

Riforma Cartabia: una rivoluzione per il diritto di Famiglia

La riforma Cartabia ha introdotto una svolta epocale nel diritto di famiglia con l’intento da un lato di realizzare un modello unitario di tutti i procedimenti che hanno ad oggetto contenziosi in materia di persone, minorenni e famiglia , dall’altro di rendere più rapido l’accesso alla giustizia per questi tipi di procedimenti, contenziosi o meno.

Di seguito si indicano alcuni rilevanti cambiamenti che la riforma ha comportato, in via del tutto generale, in modo da permetter al lettore di avere un quadro del possibile cambiamento che si ha nel momento in cui si intende presentare un ricorso per separazione o divorzio avanti al Giudice. Come realizzare l’unicità e la rapidità di tali tipi di procedimenti?

Da un lato con un Tribunale Unico per le persone, i minorenni e le famiglie.  

Attualmente le competenze relative alle persone, ai minorenni e alle famiglie vengono suddivise tra diversi Giudici e Tribunali, da un lato vi è il ricorso al Tribunale ordinario e,  con la suddivisione delle competenze tra il Giudice ordinario e il Giudice tutelare, dall’altro il ricorso al Tribunale per i minorenni.  La concentrazione in un unico Tribunale comporterà una concertazione delle competenze con l’auspicabile diminuzione del numero dei procedimenti.

Attualmente, infatti, molto spesso si è costretti a presentare contemporaneamente procedimenti tanto davanti al Giudice ordinario quanto davanti al Tribunale per i minorenni. Non da ultimo è necessario, anche durante il procedimento, rivolgersi la Giudice Tutelare. Inoltre un Giudice fortemente specializzato dovrebbe generare orientamenti conformi. Questo permette anche di  rendere più prevedibili le decisioni e di spingere , quindi, le parti, ad una conciliazione.

Dall’altro coinvolgendo tutti i modelli familiari: le coppie unite in matrimonio, le coppie conviventi di fatto e le unioni civili tra persone dello stesso sesso. In tal modo vi è una totale parificazione dei cosiddetti soggetti deboli, in particolare risulta evidente la totale parificazione tra figli nati all’interno del matrimonio e figli nati da persone non sposate.  

Riforma Cartabia: quando diventerà operativo tutto questo?

Ovviamente questa rivoluzione copernicana ha da realizzarsi in tempi diversi, anche perché richiede un maggiore impegno di tutti i soggetti coinvolti. Infatti si è previsto già a partire  da 22 giugno 2022 che la negoziazione assistita, ossia la procedura che si svolge nello studio dell’avvocato, venga estesa anche alle coppie conviventi, mentre, in precedenza, era riservata, senza giustificazione alcuna, solo alle coppie sposate.  

Dal 28 febbraio 2023 è entrato, invece, in vigore il nuovo rito per i procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie. Per poter giungere, invece, alla piena soppressione del Tribunale per i minorenni e l’avvio del nuovo Tribunale è previsto l’ulteriore data del 17 ottobre 2024.  

I soggetti coinvolti nel nuovo rito previsto dalla riforma Cartabia

I magistrati  

Da un lato vi è la magistratura, che anche dal punto di vista logistico verrà coinvolta in maniera diversa nel procedimento, in quanto il nuovo Tribunale unico si articolerà in una sezione distrettuale , costituita presso ciascuna sede di Corte di Appello, e sezioni circondariali costituite presso ogni sede di Tribunale. Serve una maggior specializzazione dei magistrati coinvolti, che, ad onor del vero, era già realizzata in ampia parte all’interno del Tribunale Ordinario, esistendo, nella maggior parte del Tribunali, una Sezione specializzata in materia di famiglia. Il procedimento è improntato ad una maggiore rapidità, tant’è che il Giudice avrà dei tempi massimi per fissare l’udienza, ma prima di detta udienza anche l’avvocato e lo stesso cliente si vedrà gravato maggiormente.  

L’avvocato e la parte  

In primo luogo il ricorso introduttivo dovrà contenere la maggior parte delle difese, dovrebbe, quindi, aver una vocazione di completezza che sino ad oggi non era richiesta, anzi, rinviata alla fase successiva a quella definita presidenziale, e conseguentemente la parte sarà onerata di fornire maggior documentazione possibile. Va detto, inoltre, che nel breve termine stabilito per la fissazione dell’udienza ( 90 giorni) controparte ha l’onere di costituirsi almeno 30 giorni prima, incorrendo in una serie di decadenze ove non abbia a farlo.  

Entro venti giorni prima dell’udienza , l’attore può depositare una memoria in cui prende posizione sui fatti allegati dal convenuto, e nei successivi dieci giorni sarà il convenuto che potrà prendere, con altra memoria, nuova posizione su quanto affermato da parte attrice. Si arriva, quindi, alla prima udienza avanti al Giudice con un quadro estremamente dettagliato, ma, ovviamente particolarmente gravoso per i soggetti coinvolti, anche in termini economici.  

ALLEGATI  

Tra gli allegati, peraltro, è previsto non solo  

A.  la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, ma altresì  

B.    la documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili e mobili registrati e  

C.    gli estratti conto dei rapporti bancari degli ultimi tre anni.  

D.    PIANO GENITORIALE  Novità assoluta è la presentazione del piano genitoriale che dovrà essere allegato a tutti i ricorsi relativi ai minori  Nel piano dovranno essere indicati gli impegni e le attività quotidiane dei figli relativamente alla scuola, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali.  

Si invia al sito del CNF per una proposta di piano genitoriale.  

La riforma Cartabia cambia le carte in tavola

Per questo rivolgersi all’avvocato giusto è ancora più importante. Se hai bisogno di assistenza rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti!