Siamo abituati a pensare che, quando una coppia si separa, le spese di mantenimento dei figli vengano equamente ripartite facendo un totale delle uscite e poi dividendolo sulla base di quote precedentemente concordate. In effetti, però la realtà è, come sempre in campo legale, molto più complessa.
Cosa sono le spese di mantenimento
Su ciascun genitore gravano gli obblighi di mantenere, educare, istruire ed assistere moralmente i figli, obblighi che permangono anche in caso di separazione e divorzio. In tali casi, per quanto riguarda l’obbligo di assistenza materiale, esso viene assolto mediante l’assegno di mantenimento, il cui importo, tuttavia, coprirà solamente i costi legati alle esigenze del minore di tipo ordinario.
Spese di mantenimento, occorre fare una distinzione
Sarà dunque necessario distinguere tra:
- spese ordinarie, che riguardano la gestione della quotidianità dei figli, sono prevedibili e sono comprese nell’assegno di mantenimento. Sono, ad esempio: vitto, abbigliamento, concorso alle spese di casa, spese per materiale scolastico, mensa, medicinali da banco, spese di trasporto urbano, ricarica del cellulare.
- spese straordinarie che comprendono:
a) esborsi collegati ad eventi eccezionali della vita dei figli minorenni, o anche maggiorenni ma non autosufficienti, che, per la loro imprevedibilità, esulano dall’ordinario regime di vita dei figli e non sono comprese nell’assegno di mantenimento;
b) esborsi relativi ad eventi che seppur prevedibili e non considerabili come eccezionali, comportano una significativa alterazione della regolamentazione già stabilita con l’assegno di mantenimento.
Si tratta ad esempio di costi medici per eventuali interventi o trattamenti, corsi di lingue/musica, spese per il conseguimento della patente, acquisto di motorino/auto, viaggi studio, gite scolastiche, rette scolastiche per istituti privati.
Quali sono le differenze?
La differenza principale tra le due tipologie di spesa sta nel fatto che le spese ordinarie sono già ricomprese nell’assegno di mantenimento. Mentre per le spese straordinarie è obbligatoria un’integrazione fatta di volta in volta.
Tutte le spese straordinarie, dovranno inoltre essere dettagliatamente documentate mediante la ricevuta di pagamento e possono a loro volta distinguersi tra:
– spese che possono essere effettuate solo previo accordo con l’altro genitore;
– spese urgenti e necessarie che possono essere effettuate anche senza previo accordo;
Purtroppo, la legge non fornisce un elenco preciso delle spese che rientrano nell’assegno ordinario e di quelle che, viceversa, devono considerarsi straordinarie e questo spesso genera delle liti sull’entità dei rimborsi.
È opportuno, pertanto, nella separazione e nel divorzio, consensuali o giudiziali, richiamare i protocolli in uso presso i vari Tribunali. Questi risolvono tutta una serie di quesiti indicando puntualmente quali siano le spese straordinarie, quali vadano concordate e quali no, come e quando debba essere manifestato il dissenso, ecc.
Come si ripartiscono le spese di mantenimento straordinarie?
Sul criterio di ripartizione delle spese straordinarie di separazione non vi è un orientamento univoco. Nella sentenza di separazione, le spese straordinarie vengono generalmente ripartite al 50% tra i genitori. Ma non è infrequente una ripartizione diseguale, soprattutto nei casi in cui vi sia un forte divario economico tra i genitori.
Quando una coppia si separa, ogni dettaglio è normato dalla legge
Il caso delle spese di mantenimento dei figli è solo uno dei moltissimi aspetti normati dalla legge, di cui una coppia in fase di separazione o divorzio deve tener conto. Per questo affrontare una separazione senza l’ausilio di un avvocato specializzato non è solo una pessima idea, ma aggiunge altro dolore dove ce n’è già abbastanza. Se ne hai bisogno rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti.
Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Camilla Marcato