violenza negli stadi

Violenza negli stadi? Ecco i rischi e le tutele!

La violenza negli stadi, o appena fuori da essi, è una piaga che ci accompagna da decenni. Chi pensa che gli eccessi degli ’80 e ’90 del secolo scorso siano ormai storia passata corre il rischio di ingannarsi. Non ci si inganna, invece, considerando che la legge ha saputo attrezzarsi meglio che in passato per evitare le peggiori derive del fenomeno e che continua ad aggiornarsi per non lasciare nulla di intentato.

Il 19 novembre 2021, infatti, la Suprema Corte di Cassazioneè tornata ad esprimersi sulle condotte antisportive dei tifosi, riconoscendo alla Società sportiva, la cui immagine viene compromessa da tali comportamenti, il diritto di chiedere ed ottenere un risarcimento del danno, oltre al DASPO. 

Ma cos’è il DASPO?

Il DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura di prevenzione che sancisce il divieto al soggetto ritenuto pericoloso di accedere ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, ha una durata che va da 1 a 5 anni ed è il Questore competente ad emanare ed eventualmente modificare o revocare tale misura. Il DASPO viene sempre notificato all’interessato.

Nel caso in cui, però, il DASPO venga comminato ad una persona sottoposta a obbligo di firma, il medesimo viene comunicato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente. Oltre a questo è richiesta la convalida da parte del GIP, solo per quanto riguarda la firma, entro 48 ore dalla notifica al soggetto interessato.

Nel caso di violenza negli stadi, come si verifica che il DASPO venga rispettato?

Solitamente questa misura viene accompagnata dall’obbligo del tifoso violento di recarsi alla più vicina caserma dei Carabinieri o commissariato di Polizia durante l’evento sportivo che gli è stato vietato.

Quali sono le condotte antisportive del tifoso violento che portano all’emanazione di suddetta misura?

Un DASPO viene comminato in caso di possesso di armi improprie senza giustificazione. Anche indossare caschi o passamontagna che impediscono il facile riconoscimento di una persona, il lancio di materiali pericolosi, l’invasione di campo. L’esposizione negli impianti sportivi o in prossimità di essi di simboli o immagini discriminatorie o razziste o l’aver preso parte o aver incitato o indotto alla violenza contro persone o cose. Il tutto, chiaramente, durante una manifestazione sportiva sono comportamenti che possono comportare l’applicazione del DASPO.

Oltre a questa misura che mira alla sicurezza e all’ordine pubblico, è possibile che il tifoso violento sia soggetto al pagamento di un risarcimento danni nei confronti della società sportiva di cui si dichiara tifoso.

Ma in cosa consiste il risarcimento in caso di violenza negli stadi?

In primo luogo, il soggetto perde l’abbonamento alla partita e a tutte quelle successive oggetto del contratto di abbonamento. Il contratto di abbonamento fra società sportiva e tifoso/spettatore ha infatti oggetto il diritto ad assistere ad un determinato numero di competizioni sportive, come da art. 1458 Codice Civile. Ai sensi di questa norma, in caso di risoluzione del contratto, la società dovrebbe essere tenuta a restituire il corrispettivo delle prestazioni non godute. Ossia delle partite ed eventi sportivi a cui il tifoso non parteciperà. Normalmente, il contratto di abbonamento contiene anche una clausola contrattuale che deroga a quanto disposto dall’art. 1458 c.c. e che consente alla società di trattenere il corrispettivo delle prestazioni non godute “salvo il diritto al risarcimento del maggior danno”. Si configura quindi una clausola penale ai sensi dell’art. 1382 c.c.

Questo significa che la società può sia non rimborsare l’abbonamento non goduto dal tifoso violento. Oltre a questo, può chiedere un ulteriore risarcimento per il danno patito dalla stessa a causa del comportamento di un suo abbonato.

Nel caso su cui la Cassazione si è pronunciata nella sentenza del 19 novembre 2021, il tifoso aveva schiaffeggiato un membro dello staff della squadra ospite. Come conseguenza la società sportiva Juventus aveva sospeso l’abbonamento allo stesso. 

Capire fenomeni come la violenza negli stadi dal punto di vista legale è importantissimo!

Comprendere ci da le armi per comprendere il funzionamento della nostra società! Questo articolo ti è stato utile? Il diritto dello sport è una materia davvero complessa e variegata. Se hai bisogno di assistenza rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti!

Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Giulia Schiavon

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