disdetta anticipata

Disdetta anticipata del contratto di locazione

Ci sono occorrenze a cui non si pensa mai, ma che capitano a tutti almeno una volta nella vita. Prendiamo un esempio legato a qualcosa che fa parte della quotidianità: la casa. Praticamente tutti, hanno abitato o abitano tutt’ora in una casa “in affitto”. La vita, però, cambia continuamente, e per una ragione o per l’altra, perché acquistiamo una casa o perché vogliamo trasferirci, prima o poi, questa casa, la dovremo lasciare in tempi che molto raramente coincideranno con la scadenza del contratto che abbiamo firmato. Ebbene, come si fa in questo caso? Semplice, occorre procedere alla disdetta anticipata del contratto di locazione. Ma come si fa?

Disdetta anticipata del contratto di locazione: cominciamo dal principio

La locazione è il contratto con il quale il locatore (proprietario) si obbliga a far godere al conduttore (inquilino) un immobile per un certo periodo di tempo, dietro pagamento di un certo corrispettivo. Ma questo contratto si può disdire prima del tempo previsto?

La disdetta anticipata di un contratto di locazione permette a una delle parti – l’inquilino o il proprietario – di terminare il contratto prima della sua naturale scadenza. Tuttavia, la legge stabilisce condizioni precise per esercitare questo diritto, e il processo varia a seconda di chi richiede la disdetta.

Come funziona la disdetta anticipata per il conduttore?

Se sei l’inquilino (conduttore) e hai bisogno di lasciare l’immobile prima del termine previsto dal contratto, ci sono alcune regole precise da rispettare. La legge consente di farlo, ma solo in presenza di gravi motivi. Questi motivi devono essere eventi imprevisti e non legati alla tua volontà, come un trasferimento lavorativo in un’altra città o problemi di salute che rendono impossibile continuare a vivere nell’immobile.

Per procedere con la disdetta, devi inviare una comunicazione scritta al locatore con un preavviso di almeno sei mesi e la comunicazione deve essere fatta tramite raccomandata A/R o PEC.

Se non rispetti questi termini, potresti essere tenuto a pagare comunque i canoni residui fino alla scadenza naturale del contratto!

E se il locatore volesse interrompere il contratto?

Per il locatore (proprietario), la disdetta anticipata è più complicata. Nelle locazioni ad uso abitativo, il locatore può dare disdetta solo alla prima scadenza del contratto (ad esempio, dopo i primi quattro anni in un contratto 4+4) e solo per motivi specifici stabiliti dalla legge. Tra questi motivi ci sono:

  • la necessità di riavere l’immobile per sé o per un parente stretto;
  • la volontà di vendere l’immobile;
  • la necessità di fare lavori di ristrutturazione significativi.

Anche in questo caso, il locatore deve dare un preavviso di almeno sei mesi. Se interrompe il contratto senza giusta causa o senza rispettare i termini, l’inquilino può rifiutarsi di lasciare l’immobile e persino richiedere un risarcimento!

Quali sono i rischi del mancato rispetto della disdetta anticipata del contratto?

Non rispettare le regole della disdetta può comportare diverse conseguenze.

Se sei il conduttore e decidi di lasciare l’immobile senza preavviso o senza motivi validi, il locatore può richiedere il pagamento dei canoni fino alla scadenza naturale del contratto. Dall’altro lato, se sei il locatore e cerchi di mandare via l’inquilino senza rispettare le regole, l’inquilino potrebbe rimanere nell’immobile e richiedere un risarcimento.

Disdetta anticipata del contratto di locazione: non si scherza coi contratti!

Quando c’è un contratto firmato, è importante non prendere la questione alla leggera. È facile commettere errori, non per cattiva volontà, ma perché spesso si ignorano dettagli che un esperto potrebbe aiutarci a gestire, evitandoci spiacevoli sorprese. Ecco perché una consulenza professionale è fondamentale, anche per questioni apparentemente semplici come la disdetta anticipata di un contratto di locazione. Se hai bisogno di assistenza, rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti!

Inquilino non paga

Cosa fare se un inquilino non paga i canoni di locazione?

Hai affittato il tuo appartamento a quel ragazzo che ti sembrava serio ed affidabile. I primi mesi paga i canoni regolarmente, poi inizia a ritardare di qualche settimana e infine non paga più. Dopo vani tentativi con cui lo solleciti e ti risponde con parole vuote ma rassicuranti che pagherà, saresti tentato di cambiare la serratura dell’appartamento e non farlo più entrare. Niente di più sbagliato: quando un inquilino non paga bisogna mantenere la calma e agire con cognizione di causa.

Il contratto di locazione

Il contratto di locazione, comunemente ma impropriamente chiamato “affitto”, è un contratto col quale generalmente una parte, il locatore, permette il godimento di un immobile ad un’altra parte, il conduttore, per un periodo di tempo. Questo in cambio del pagamento di un corrispettivo in denaro, detto canone.

Il rischio più grande, quando si stipula un contratto di locazione, si materializza quando un inquilino non paga i canoni. Le tutele messe in campo dalla legge, in questo caso, ci sono. Nel caso in cui, però, nonostante i solleciti, l’inquilino continui a non pagare, il proprietario non può arbitrariamente cambiare la serratura o staccare le utenze! 

Quando un inquilino non paga: quali sono i rimedi?

Per quanto riguarda le locazioni di tipo abitativo, in base all’articolo 5 della legge n. 392/1978, “il mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, ovvero il mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone, costituisce motivo di risoluzione, ai sensi dell’articolo 1455 del codice civile”. Il conduttore ha tempo, pertanto, fino a venti giorni per poter effettuare il pagamento, dal 21° giorno, il proprietario potrà procedere con una procedura di sfratto per morosità, previa comunicazione all’inquilino stesso.

La cosa migliore da fare a questo punto è rivolgersi ad un avvocato. Questi, per prima cosa, invierà al moroso una diffida di pagamento, con la quale assegnerà un termine entro il quale versare l’importo dovuto.

Se l’inquilino non paga ancora: lo sfratto

In mancanza di pagamento, il locatore potrà intimare all’inquilino lo sfratto per morositàma, per farlo, dovrà necessariamente rivolgersi ad un Giudice! Solo così, infatti, sarà possibile far dichiarare la risoluzione del contratto di locazione e, allo stesso tempo, ottenere la condanna dell’inquilino al pagamento dei canoni scaduti.

Ottenuto questo provvedimento, se l’inquilino si rifiuterà di lasciare spontaneamente l’immobile alla scadenza del termine assegnatogli dal Giudice, sarà possibile procedere all’esecuzione forzata e, quindi, allo sgombero.

E cambiare la serratura o chiudere le utenze può essere una soluzione?

Assolutamente no! La legge è molto rigorosa sul farsi giustizia da sé: sebbene l’inquilino non paghi i canoni dovuti, il proprietario non può né staccare le utenze dell’energia elettrica, del gas o dell’acqua (anche se intestate a lui), né tantomeno cambiare la serratura. Tale condotta costituirebbe infatti un vero e proprio reato: l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

L’unica strada percorribile è dunque un’azione di sfratto per morosità, nonostante si tratti di una procedura spesso lunga e complessa.

Le questioni legate alla locazione sono sempre delicate

Per questo, quando un inquilino non paga, non si deve perdere tempo e ci si deve rivolgere al più presto ad un legale. Se hai questo genere di problemi puoi rivolgerti al nostro studio per avere assistenza: tutela i tuoi diritti!

Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Camilla Marcato