dichiarazione sostitutiva

La dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atti notori e le relative sanzioni in caso di non veridicità

La possibilità di presentare una dichiarazione sostitutiva è alle volte, per il cittadino, un vero e proprio sollievo. Risparmia infatti la necessità di produrre documenti il cui ottenimento richiederebbe tempo ed energia, ma si tratta di uno strumento da maneggiare con cura. La non veridicità di una dichiarazione sostitutiva, infatti, è sanzionata dalla legge. Cominciamo col capire di cosa si tratta quando parliamo di dichiarazione sostitutiva. 

Dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto notorio: cosa dice la legge

Sono regolamentate dal Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”, approvato con d.P.R. n. 445 del 2000. In particolare, gli artt. 46 e 47 di detto decreto presidenziale disciplinano i casi e le modalità con cui il privato possa comprovare con dichiarazioni sottoscritte dall’interessato gli stati, le qualità personali e i fatti, tra le quali a titolo di esempio: 

  • data e il luogo di nascita; residenza e cittadinanza; 
  • il godimento dei diritti civili e politici; stato di famiglia; 
  • iscrizione in albi; 
  • titolo di studio; 
  • situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali. 
  • Possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell’archivio dell’anagrafe tributaria; 
  • qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili; 
  • di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di sicurezza e di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa.

La durata temporale delle dichiarazioni così rese corrisponde alla stessa validità degli atti che vanno a sostituire. Dall’art. 71 invece si prendono in considerazione i controlli sulle suddette dichiarazioni, che sono effettuati a campione in misura proporzionale al rischio e all’entità del beneficio, e nei casi di ragionevole dubbio. Se da detto controllo emergono delle irregolarità su quanto dichiarato, il dichiarante decade da eventuali benefici conseguiti.

Cosa succede se si dichiara il falso in una dichiarazione sostitutiva

Inoltre, in caso di dichiarazioni mendaci o atti falsi, è punito ai sensi dell’art. 483 c.p. che disciplina la falsità ideologica del privato commesso attestando falsamente a un pubblico ufficiale i fatti del quale l’atto è destinata a provare la verità, prevedendo la pena della reclusione fino a due anni. Il reato in esame viene punito duramente proprio perché presuppone la volontà e consapevolezza di commettere il falso.

L’approfondimento e la conoscenza della legge talvolta non è sufficiente

In molti casi, l’assistenza di un legale non è solo un modo per essere sicuri di essere nel giusto. Diventa una necessità nel momento in cui ci troviamo di fronte a una procedura troppo complessa o dobbiamo rispondere di qualche illecito. Se hai bisogno di assistenza rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti.

Articolo scritto in collaborazione con l’avvocato Lucrezia Zacchi

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