mandato di arresto europeo

Il mandato di arresto europeo: collaborazione internazionale per la giustizia

I recenti e dolorosi fatti di cronaca hanno proiettato l’opinione pubblica all’interno di una storia fatta non solo di delitti efferati, ma anche di complesse procedure legali dirette sia al trattamento dell’indagato, sia ai meccanismi di collaborazione fra diversi paesi e le loro rispettive forze dell’ordine. È il caso, per esempio, del mandato di arresto europeo, una formula che racchiude un complesso sistema di collaborazione continentale per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini. Ma in cosa consiste esattamente?

Mandato di arresto europeo: la legislazione

Il mandato di arresto europeo, introdotto con la decisione 584/2002 dal Consiglio dell’Unione Europea, e attuato in Italia con la legge 69/2005. È uno strumento giuridico che consente la cooperazione giudiziaria internazionale, e che di fatto sostituisce la normativa in tema di estradizione nei rapporti tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Si basa sul reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie.

Cos’è il mandato di arresto europeo

È una richiesta di un’autorità giudiziaria emessa da uno Stato membro dell’Unione Europea in vista dell’arresto e della consegna di una persona da parte di un altro Stato dell’Unione Europea. Questo al fine dell’esercizio di un’azione giudiziaria penale, dell’esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privativa della libertà personale.

Principi generali comuni

Il Paese in cui viene trovata la persona ricercata ha 60 giorni per adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato d’arresto. Questo a meno che lo stesso interessato non acconsenta alla consegna, in tal caso la decisione viene assunta entro 10 giorni. In ogni caso, la persona deve essere consegnata all’autorità competente il prima al possibile, al più tardi entro dieci giorni dall’assunzione della decisione.

L’emissione del Mae si accompagna alla diffusione delle ricerche per l’arresto attraverso i servizi di cooperazione internazionale, quali la segnalazione nel S.I.S. (Sistema informativo Schengen) o tramite INTERPOL (in questo caso deve essere disposta dal Ministro della Giustizia secondo le procedure previste per l’estradizione.

Mandato di arresto europeo: Procedura attiva

Quando è lo Stato italiano a richiedere la consegna di un soggetto presente su altro territorio, il Giudice competente trasmette la richiesta al Ministro della Giustizia. Questo provvede all’inoltro alla rispettiva autorità estera competente, se già nota. Diversamente viene inserita una segnalazione nel Sistema Informativo Schengen diretta a tutti gli Stati aderenti.

Mandato di arresto europeo: Procedura passiva

Quando viene richiesto allo Stato Italiano la consegna di un soggetto ricercato e presente sul nostro territorio, compente a curarne la decisione è la Corte d’Appello dove si trova il ricercato. Essa valuterà se esistono condizioni ostative alla consegna e nel caso stabilirà con sentenza la consegna.

Complessi rapporti internazionali richiedono figure specializzate

Se già avere a che fare con un ordinamento nazionale e con un solo corpus di leggi, farne combaciare due o più è davvero un’impresa difficile. Per questo, quando si tratta di avere a che fare in ogni modo e ad ogni livello con il diritto di paesi stranieri, la prima cosa da fare è rivolgersi a uno studio legale: se hai bisogno di assistenza rivolgiti al nostro studio, tutela i tuoi diritti!

Articolo scritto in collaborazione con la dottoressa Lucrezia Zacchi

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