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Codice Rosso: la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere

Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Un nome esplicito, che ci fa capire subito quanto la violenza sulle donne sia una piaga sociale da combattere senza mezzi termini. Si tratta però di un fenomeno strisciante, che si annida nella sfera più intima e privata della vita delle persone. Lo stato si è però dotato di alcuni strumenti per intervenire e tutelare la salute delle vittime, e uno di questi è il codice rosso

Codice rosso: uno sguardo alla legge

La legge 19 luglio 2019, n. 69, è intervenuta sul Codice penale e di procedura, nonché sulle disposizioni dell’ordinamento penitenziario al fine di inasprire la repressione penale della violenza domestica e di genere e ad introdurre nuove fattispecie di reato a tutela delle vittime.

Oggetto di modifica di quanto era già stato previsto sono stati in particolare:

  • I delitti di violenza sessuale. Questi hanno visto un aggravamento delle pene e aumentato il tempo a disposizione per la vittima per sporgere denuncia, raddoppiando lo stesso da 6 mesi a 12 mesi;
  • Gli atti sessuali con minore. Le pene si aggravano in caso di minori di anni 14 con atti commessi in cambio di denaro o altre utilità, non essendo più necessaria la denuncia, ma procedibile d’ufficio;
  • Il delitto di omicidio, prevedendo l’aggravante in caso di relazione personale tra il colpevole e la vittima;
  • La sospensione condizionale della pena, che può essere applicata solamente in subordine alla partecipazione a percorsi di recupero a cui deve necessariamente sottoporsi;
  • Le tempistiche per l’avvio del procedimento penale. Una volta ricevuta l’informativa di reato, che deve essere comunicata immediatamente al pubblico ministero, entro 3 giorni quest’ultimo deve sentire la persona offesa o chi ha denunciato il fatto;
  • La comunicazione da parte del giudice penale al giudice civile avanti cui è instaurato procedimento per separazione o affidamento dei figli il provvedimento adottato verso la parte per delitti di violenza domestica o di genere;
  • L’applicazione di braccialetto elettronico a soggetti gravati dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa;
  • L’obbligatoria comunicazione alla vittima in caso di scarcerazione, di evasione, di revoca o sostituzione di misure a carico dell’indagato

Codice rosso: i nuovi reati

Sono stati introdotte poi nuove fattispecie di reato, quali:

  • ll delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (reclusione da 8 a 14 anni);
  • ll Revenge-porn, ovvero il delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso (reclusione da 1 a 6 anni). Si applica anche a chi riceve il suddetto materiale e lo ridistribuisce, con aggravamento nel caso i fatti siano commessi in relazione affettiva, anche se terminata;
  • il delitto di costruzione o induzione al matrimonio (reclusione da 1 a 5 anni);
  • il delitto di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o avvicinamento ( reclusione da 6 mesi a 3 anni)

Nei giorni scorsi è stato poi approvato in via definitiva il disegno di legge che era stato presentato dalla ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella, contenente alcune norme che rafforzano ancora di più quanto già previsto dal codice rosso.

Tra le principali novità, si è presa in considerazione l’estensione delle misure cautelari anche nei confronti di quei reati che si ritengono prodromici e significativi per la violenza di genere. Possono essere le percosse, le lesioni, le minaccie, gli atti persecutori e altro. Anche a detti reati si può procedere all’”ammonimento” (già in uso per i delitti di stalking, cyberbullismo e altri), che prevede una comunicazione formale del Questore alla persona esortandolo ad astenersi dalla futura commissione di ulteriori molesti o atti di violenza. In caso di reiterazione, si procederà poi d’ufficio.

Quando e come fermare un aggressore

È previsto “l’arresto in flagranza differito” in caso di maltrattamenti, atti persecutori o violazione di ordini di allontanamento o avvicinamento. Questo a condizione che esso avvenga entro le 48 ore dal momento in cui il fatto viene documentato a mezzo video, foto, chat o altri sistemi.

Viene introdotta la possibilità su richiesta delle vittime di vedersi corrisposta una provvisionale, ovvero una somma di denaro liquidata dal giudice come anticipo del risarcimento che spetterà all’esito del giudizio. Si prevede infine una priorità assoluta della trattazione dei procedimenti di delitti di violenza di genere e domestica, nonché una più specifica formazione del personale della magistratura e delle forze dell’ordine. Questo tramite anche la predisposizione di linee guida nazionali.

Il codice rosso è uno strumento per la tutela dell’incolumità, ma un avvocato può essere d’aiuto per evitare il peggio

Un avvocato, infatti, può aiutare la vittima a individuare una situazione di potenziale pericolo, o condurre la cliente attraverso il suo percorso di protezione. Se hai qualche dubbio, senti il bisogno di essere supportata o ti serve una consulenza non esitare a contattarci. Nessuno ha il diritto di usarti violenza. Mai. 

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