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Paesi sicuri e diritto alla protezione internazionale: posso chiedere asilo in Italia se vengo da un Paese sicuro?

Il 27 marzo 2023 sul sito governativo Integazionemigranti.gov.it è apparsa la comunicazione che il Governo italiano aveva aggiornato la lista dei cosiddetti Paesi sicuri.

Cosa sono i paesi sicuri?

In tema di protezione internazionale, il Decreto-legge 04.10.2018, n. 113, il cosiddetto decreto sicurezza, in sede di conversione aveva introdotto l’art. 2-bis, intitolato «Paesi di origine sicuri» nel provvedimento normativo italiano che disciplina sia le procedura per l’esame delle domande di protezione internazionale presentate In Italia sia quelle per la sua revoca e cessazione degli status riconosciuti. Esso consiste proprio in un elenco di Paesi extra Unione europea considerati sicuri per i loro cittadini perché rispettando degli standard di civiltà, democrazia e libertà.

Viene verificato che l’ordinamento giuridico di quel Paese escluda la sussistenza di atti di persecuzione forme di tortura o altre forme di pena o trattamento inumano o degradante, o pericolo a causa di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale che invece permetterebbero al migrante che chiede protezione internazionale in Italia di ottenere l’asilo, la protezione sussidiaria o altre forme di tutela.

IMPORTANTE: La classificazione di un Paese di origine come sicuro può essere fatta con l’eccezione di parti del territorio o di categorie di persone.

Posso presentare domanda di asilo in Italia se provengo da uno dei paesi sicuri?

Anche se il migrante proviene da un Paese classificato sicuro secondo la nostra legge, egli può comunque chiedere e ottenere protezione internazionale in Italia. Ci sono, però, differenze nella procedura rispetto ai cittadini di altri Paesi, come l’esame prioritario della domanda e la possibilità che questa sia dichiarata manifestamente infondata.

Ci sono, però, differenze nella procedura rispetto ai cittadini di altri Paesi, come l’esame prioritario della domanda e la possibilità che questa sia dichiarata manifestamente infondata. Il richiedente asilo, infatti, dovrà dimostrare che ci sono “gravi motivi” per considerare il suo rientro nel Paese di origine non sicura a causa della situazione particolare.

Chi decide se includere o meno una nazione nella lista dei paesi sicuri?

Lo decide il nostro Governo italiano, con un decreto interministeriale ossia un decreto ministeriale adottato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell’Interno e della giustizia. Poi, ogni tanto, la lista viene aggiornata se lo scenario del Paese muta, come successo di recente

Il primo decreto è stato emanato il 4 ottobre 2019 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 7 ottobre 2019 ed indicava come Paesi sicuri allora: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Senegal, Serbia, Tunisia e Ucraina.

Come si fa a capire e decidere se un paese è sicuro o meno?

La valutazione si basa sulle informazioni fornite dalla Commissione nazionale per il diritto di asilo, che si avvale anche delle notizie elaborate dal centro di documentazione nonché’ su altre fonti di informazione, comprese in particolare quelle fornite da altri Stati membri dell’Unione europea, dall’EASO, dall’UNHCR, dal Consiglio d’Europa da altre organizzazioni internazionali competenti.

Si tengono in considerazioni diversi indici e la norma ne indica alcuni fondamentali:

a) le pertinenti disposizioni legislative e regolamentari del Paese ed il modo in cui sono applicate; 

b) il rispetto dei diritti e delle libertà stabiliti nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali , nel Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici aperto nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura

c) il rispetto del principio di cui all’articolo 33 della Convenzione di Ginevra che garantisce rifugio a chi rischia di essere deportato in un territorio in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate.

d) un sistema di ricorsi anche giurisdizionale e di difese effettive contro le violazioni di  tali diritti e libertà.

Adesso quali paesi sono considerati sicuri?

Con decreto del 17/03/2022 e pubblicato in g.u. il 25/03/2023, viene aggiornato l’elenco dei Paesi di origine sicuri: vengono aggiunti Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio e Georgia ed espunta l’Ucraina, la Tunisia resta al suo posto.

La lista dei Paesi sicuri adesso è questa:

  • Albania;
  • Algeria;
  • Bosnia-Erzegovina;
  • Capo Verde;
  • Costa d’Avorio;
  • Gambia;
  • Georgia;
  • Ghana;
  • Kosovo;
  • Macedonia del Nord;
  • Marocco;
  • Montenegro;
  • Nigeria;
  • Senegal;
  • Serbia;
  • Tunisia.


Provenire da uno dei paesi sicuri è solo un aspetto di cui tenere conto

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