riconoscimento delle sentenze

Il riconoscimento delle sentenze civili estere

Anche il diritto, quale prodotto umano, risponde alle esigenze di un mondo globalizzato e in continua evoluzione. In una società dove gli spostamenti di persone, merci e denaro sono, rispetto al passato, caratterizzati da una certa immediatezza, il consolidamento d’istituti giuridici di riconoscimento ed efficacia di atti stranieri è fattore imprescindibile nella regolamentazione rapporti.  Per questo anche il nostro sistema di diritto deve prevedere, in una certa misura, il riconoscimento delle sentenze civili estere. 

Riconoscimento delle sentenze: cosa dice il nostro ordinamento

Nel nostro ordinamento, le spinte all’apertura nei confronti delle sentenze emanate dai giudici stranieri, in contrapposizione a ciò che gli studiosi del diritto chiamano “nazionalismo giuridico”, sono state largamente accolte dalla Legge 218 del 1995 che accantona definitivamente il principio, già abrogato nei rapporti tra Stati aderenti alla Convenzione di Bruxelles del 1968, secondo il quale nessuna sentenza straniera poteva produrre effetti in Italia se non dopo essere stata sottoposta al particolare procedimento della delibazione. Nel 1995 è stata quindi introdotta nell’ordinamento l’automaticità del riconoscimento delle sentenze civili straniere in presenza di particolari requisiti, analiticamente fissati dall’articolo 64 della citata legge. 

Prima, tuttavia, di addentrarci nell’analisi delle questioni, è doverosa una precisazione. Grazie a numerosi interventi normativi, l’Unione Europea, seppur in modo imperfetto, tende ad essere per la giustizia un territorio più o meno omogeneo dove i criteri di riconoscimento ed esecuzione devono essere applicati allo stesso modo da tutti i giudici. Fuori dall’Unione invece il terreno è più frastagliato; talvolta esistono degli accordi bilaterali, mentre altre volte non vi è alcun dialogo tra gli ordinamenti. 

I rapporti di famiglia: un procedimento semplificato

In generale, l’ automatismo di cui si è detto è la regola, la sua contestazione è invece un’eccezione, motivo per cui il controllo dei sopracitati criteri non opera a priori, bensì è solo successivo ed eventuale. 

Per quanto riguarda le decisioni relative alla capacità delle persone, all’esistenza dei rapporti di famiglia e dei diritti della personalità – ad esempio quelle relative ai rapporti di filiazione, al matrimonio, al divorzio, etc, …- esse godono di una sorta di riconoscimento semplificato. Il meccanismo in questo caso è meno rigido in quanto la legge richiede esclusivamente che tali decisioni siano state emesse dall’autorità competente, nel rispetto dei diritti essenziali di difesa, e che non siano contrarie all’ordine pubblico.   

Si badi bene, quando un provvedimento riguarda lo stato civile di una persona, il riconoscimento automatico non esime l’interessato da chiederne la trascrizione presso il Comune competente. In questo caso sarà necessario esibire all’Ufficiale dello Stato Civile gli atti in originale, dotati di traduzione ufficiale e legalizzati dal Consolato italiano competente per la zona in cui sono stati formati.

Il riconoscimento delle sentenze civili estere è una questione delicata e di interesse pubblico

Il tema del riconoscimento, soprattutto in materia familiare, è pertanto strettamente connesso a quello della tutela dei diritti fondamentali dell’individuo, ragion per cui, considerate le tempistiche delle procedure, spesso molto lunghe, l’assistenza di un professionista può risultare decisiva. Se ne hai bisogno contatta il nostro studio: tutela i tuoi diritti!

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