sanzione disciplinare

Sanzione disciplinare: il provvedimento aziendale contro i comportamenti scorretti

È di tutti la consapevolezza di dover tenere, sul posto di lavoro, un comportamento e un atteggiamento consono all’ambiente, e di dover svolgere il proprio lavoro diligentemente, nell’interesse dell’azienda e nel rispetto delle regole. Se il lavoratore manca, da questo punto di vista, l’azienda può irrogare una sanzione disciplinare, ma il provvedimento ha una natura molto più complessa di quello che la maggior parte delle persone non credano.  

Innanzitutto: cosa sono le sanzioni disciplinari?

Ogni lavoratore è tenuto all’osservanza, nei confronti del datore di lavoro, degli obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà di cui agli articoli 2104 e 2105 c.c., nonché delle norme disciplinari applicate sul luogo di lavoro.

La violazione dei suddetti obblighi, nonché la commissione di infrazioni disciplinari, può portare all’irrogazione, nei confronti del lavoratore, di un provvedimento disciplinare, la sanzione, appunto.

Ma è sempre possibile irrogare una sanzione disciplinare?

L’art. 7 della L. 300/1970 stabilisce alcune regole generali in materia di contestazioni e sanzioni disciplinari.

Innanzitutto, il datore di lavoro ha l’obbligo di rendere le norme disciplinari conoscibili a tutti i lavoratori, mediante affissione in luogo accessibile a tutti, o in altro modo che permetta a tutti i dipendenti di venirne agevolmente a conoscenza e, quindi, ad esempio, mediante pubblicazione sul sito web aziendale.

Inoltre, il provvedimento finale, può essere irrogato dal datore di lavoro soltanto al termine del procedimento disciplinare, che si compone di tre step:

  1. Contestazione disciplinare: il datore di lavoro ha l’onere di comunicare al lavoratore per iscritto i fatti oggetto dell’addebito; dunque, il datore di lavoro dovrà consegnare a mani o inviare a mezzo raccomandata al lavoratore una lettera nella quale dovrà descrivere in modo specifico e chiaro i fatti accaduti che potrebbero portare all’irrogazione della sanzione disciplinare. Tale comunicazione dovrà essere predisposta dal datore di lavoro tempestivamente, non appena avuta conoscenza del fatto verificatosi, e il contenuto della stessa non potrà essere poi modificato o rivisto dal datore di lavoro.
  1. Giustificazioni disciplinari: nella contestazione disciplinare dovrà essere altresì reso noto al lavoratore il c.d. termine a difesa, ossia dovrà essergli data comunicazione del fatto che entro un termine – solitamente di cinque giorni – dal ricevimento della contestazione, Egli potrà presentare giustificazioni scritte o potrà inviare richiesta per essere sentito personalmente, eventualmente con l’assistenza di un rappresentante sindacale.
  1. Sanzione disciplinare: una volta ricevute le giustificazioni del lavoratore o scaduto il termine per la presentazione delle stesse, il datore di lavoro potrà decidere se irrogare o meno un provvedimento disciplinare, nonché quale tipo di sanzione eventualmente comminare. Si precisa, per mero scrupolo, che spesso anche la sanzione deve essere irrogata entro un termine ben preciso.

Quali possono essere le sanzioni disciplinari?

Le sanzioni disciplinari possono essere di due tipi:

  • Conservative: rimprovero verbale; rimprovero scritto; multa, non superiore a 4 ore; sospensione dal servizio e dalla retribuzione per un massimo di 10 giorni;
  • Espulsive: licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa.

E se ricevo una sanzione disciplinare, cosa faccio?

Una volta ricevuta la sanzione disciplinare, il lavoratore ha ancora la possibilità di fare qualcosa: può impugnare il provvedimento irrogatogli.

Come? La cosa migliore, in questi casi, è sempre rivolgersi ad un professionista competente in materia di diritto del lavoro, piuttosto che affidarsi ai consigli di amici e parenti, al fine di procedere nel migliore dei modi e, soprattutto, di evitare la scadenza del termine per impugnare il provvedimento, di soli 20 giorni. Entro questo termine deve essere promossa la costituzione, tramite l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, di un collegio di conciliazione e arbitrato, che si pronuncerà sulla sanzione.

La gestione dei procedimenti disciplinari, apparentemente semplice, è in realtà molto delicate, non solo per il lavoratore, in ragione delle conseguenze pregiudizievoli in cui potrebbe incorrere, ma anche per il datore di lavoro, che potrebbe predisporre delle contestazioni o delle sanzioni disciplinari illegittime.

Ricevere o irrogare una sanzione disciplinare è una questione delicata

Per questo è sempre meglio avere il parere e l’assistenza di un avvocato. Se hai bisogno di assistenza non perdere tempo: contatta il nostro studio, tutela i tuoi diritti!

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