cessione di immobile

Cessione di immobile: quando avviene tra ex conviventi trova applicazione la normativa applicabile in caso di separazione e divorzio?

Com’è noto nel caso di separazione o divorzio è possibile operare la cessione di immobile tra i coniugi con una totale esenzione dalle imposte al fine di agevolare, secondo la previsione di legge, l’accordo separativo o divorzile.

Ma tale esenzione è applicabile anche alle coppie non sposate che si lasciano?

La risposta a tale domanda è negativa. L’Agenzia delle Entrate, infatti,  richiamandosi alla legge 76/2016 che regola le unioni civili e disciplina la convivenze , afferma che la normativa nulla dice in merito allo scioglimento del rapporto delle coppie conviventi, sicché non esiste la possibilità di applicare la stessa tutela delle coppie sposate e quelle non sposate. La conseguenza è che il trasferimento dell’immobile o di una sua quota a favore di uno solo dei conviventi, non può godere si alcuna esenzione. (risposta ad interpello n.244/2022)

Dello stesso avviso, poi, una sentenza della Corte di Cassazione (Cass. N. 20956/2022) chiamata a pronunciarsi sulla dichiarazione di decadenza  della cosiddetta agevolazione “prima casa” per una ex convivente.

Un caso concreto di cessione di immobile

In questo specifico caso l’Agenzia delle Entrate aveva liquidato in misura ordinaria le imposte di registro, ipotecaria e catastale e negato l’agevolazione per il contratto di finanziamento , poiché la contribuente, dopo aver lasciato la sua quota di casa familiare all’ex compagno, nel corso dell’anno successivo non aveva acquistato altro immobile, di fatto perdendo il cosiddetto beneficio prima casa. Anche in questo caso la Cassazione , affrontando i possibili problemi legati alla legge sulle unioni civili e le convivenze, ha stabilito che rimane comunque una distinzione anche sul piano costituzionale tra la famiglia fondata sul matrimonio e la convivenza e tale diversità di situazioni legittima un diverso regime di tassazione. Le possibili obiezioni legate alle disparità di trattamento soprattutto per i figli di coppie spostate rispetto a quelle non sposate, vengono giustificate dall’affermazione che gli Stati sono comunque liberi di accordare una tutela privilegiata alle coppie unite in matrimonio.

Cessione di immobile per le coppie non sposate: un gap legislativo

Dal breve excursus di cui sopra si desume che, allo stato, pur avendo la legge Cirinnà codificato il fenomeno della convivenza , e quindi non considerando più la circostanza un fenomeno solo fattuale, rimane comunque una evidente discrepanza tra le coppie sposate e le coppie che non lo sono, e ciò comporta una inevitabile disuguaglianza tra i figli dei genitori uniti in matrimonio e quelli non sposati.

Non solo per il divorzio occorre un legale!

La natura sempre più fluida del concetto di “famiglia” nella nostra società ci porta a dover considerare fattispecie diverse e, spesso, molto delicate da trattare, soprattutto quando sopraggiunge una separazione. Non si tratta più di giovani fidanzati che si lasciano, ma di famiglie a tutti gli effetti, con beni comuni e, spesso, figli. Per questo non è mai il caso di prendere sottogamba una separazione, anche se non c’è bisogno di divorziare: rivolgersi a un legale esperto è sempre una buona idea. Se ne hai bisogno rivolgiti al nostro studio: tutela i tuoi diritti

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